Sindone: Curia, intervento
su Telo d'accordo con Santa Sede
(ANSA) - TORINO, 9 AGO - «Nessun mistero, gli interventi e le nuove
analisi sulla Sindone sono condotti in accordo con la Santa Sede e sulla
scorta delle indicazioni emerse dal simposio mondiale di esperti del marzo
2000». Questa la precisazione della Curia di Torino alla notizia,
comparsa oggi sul «Messaggero», dell' eliminazione degli antichi
rammendi dal lino che secondo la tradizione avrebbe avvolto il corpo di
Gesù Cristo. In realtà l' operazione è
stata più complessa ed ha comportato anche nuovi accertamenti scientifici
«non invasivi», cioè senza intaccare il tessuto, come
invece avvenne nell' 88 per l 'esame al carbonio 14. Tra il 20 giugno e
il 22 luglio scorso la Sindone fu tolta dalla teca blindata posta sotto
il palco reale del Duomo di Torino e portata nella adiacente sacrestia
per effettuare l' intervento scientifico-conservativo: «I risultati
saranno resi noti e documentati anche fotograficamente a metà settembre»,
ha ancora precisato il portavoce del cardinale Severino Poletto, impegnato
fuori Torino in esercizi spirituali e custode della Sindone per conto della
Santa Sede, cui fu donata dai Savoia. Sulla più importante
e nota icona della cristianità - le cui ultime ostensioni, nel '98
e nel 2000, portarono a Torino milioni di pellegrini da tutto il mondo
- si è intervenuti innanzi tutto per asportare la trentina di rammendi
e rattoppi fatti dalle suore Clarisse di Chambéry nel 1534. Due
anni prima, nella notte fra il 3 e il 4 dicembre del 1532, un 'incendio
scoppiato misteriosamente nella «Saint Chapelle» dell' allora
capitale del ducato di Savoia aveva danneggiato un lembo del lino. Il telo,
custodito in un' urna d' argento, fu bruciato lungo le pieghe e alcune
gocce di metallo fuso attraversarono diversi strati. ecco perché
furono poste delle toppe ai lati dell' immagine del corpo di un uomo nudo,
flagellato e crocifisso. Secondo quanto risulta, l' operazione,
condotta dall' esperta tessile svizzera Mechthild Flury-Lemberg, è
consistita anche nella sostituzione della tela d' Olanda cucita, sempre
dalle Clarisse, sul retro della Sindone per consentirne una migliore conservazione.
Ma non solo. La Sindone è stata analizzata nuovamente da esperti
nel pluricentenario tentativo di carpirne tutti i segreti sulla formazione
dell' immagine. Ormai, infatti, viene da molti scienziati-sindonologi contestato
il risultato del carbonio 14, che aveva datato il lino in età medievale,
tra il 1260 e il 1390. I campioni esaminati dai laboratori di Oxford, Tucson
e Zurigo sarebbero stati contaminati proprio dai successivi interventi
con tessuti medievali. Inoltre, lo studioso russo Dmitri Kouznetsov nel
'95 giunse alla conclusione che l' incendio del 1532 aveva modificato la
quantità di carbonio radioattivo presente nella Sindone, alterandone
la datazione. La Sindone si trova a Torino dal 1578, quando
il duca Emanuele Filiberto ve la portò per abbreviare il pellegrinaggio
a san Carlo Borromeo che voleva venerarla per sciogliere un voto. Nel 1694
venne sistemata nella cappella barocca annessa al Duomo ed eretta dall'
architetto Guarino Guarini, proprio quella ancora inagibile dopo il secondo
furioso incendio che attaccò il lenzuolo nella notte tra l' 11 e
il 12 aprile del 1997. (ANSA).
GE 09-AGO-02 13:45 NNN