Su “Sindone News” N. 18 di settembre 2004 (si può richiedere all’indirizzo
comsindo@torino.chiesacattolica.it) si avvisa che è cessata la pubblicazione
dei quaderni “Sindon”. Inoltre la “Holy Shroud Guild” e l'AMSTAR (Associazione
americana per la ricerca sulla Sindone), in collaborazione con il Centro
Internazionale di Sindonologia, annunciano il 3° Congresso Internazionale di
Dallas sulla Sindone che si terrà all' Adolfus Hotel, 1321 Commerce Street,
Dallas, Texas 75202, USA, dall'8 all'11 Settembre 2005. Per ulteriori
informazioni rivolgersi a: AMSTAR, P.O. Box 878, Kaufman, Texas 75142, USA, tel:
001-972-9325141, fax: 001-972-9327742, e-mail:
amstarorg@yahoo.com
Il 23 Luglio 2004 è stato messo in vendita il DVD "Sindone". Il DVD, della durata di 160 minuti, presenta in 5 lingue (italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo) le immagini più aggiornate della Sindone, riprese dopo l'intervento avvenuto nel 2002. Il DVD presenta inoltre varie sezioni dedicate alla storia, alle ricerche scientifiche, all'arte e alla fede, nonché le immagini ufficiali delle ostensioni; inoltre contiene una visita guidata al Museo della Sindone di Torino. Chi fosse interessato all'acquisto, può contattare la segreteria del Museo della Sindone di Torino sindone@tin.it - Via San Domenico 28 - 10122 Torino – Italia, tel. 011-4365832.
Il dott. Fred Zugibe, un medico legale di Rockland County, N.Y. (U.S.A.) che studia la crocifissione e la Sindone da 52 anni, è in disaccordo con Anna Katharina Emmerick e Mel Gibson. (Spirit Daily, 22 aprile 2004).
Il 13 aprile 2004 il Journal of Optics A: Pure and Applied Optics ha pubblicato l’articolo di Giulio Fanti e Roberto Maggiolo “The double superficiality of the frontal image of the Turin Shroud” (J. Opt. A: Pure Appl. Opt. 6, 2004, pp. 491-503).
Raymond Rogers, un chimico fisico in pensione, ex capo del gruppo di ricerca e sviluppo degli esplosivi al Los Alamos National Laboratory nel Nuovo Messico, ritiene che i campioni usati per datare la Sindone nel 1988 erano difettosi e l'esperimento dovrebbe essere ripetuto. La sua conclusione è basata su una recente analisi chimica della Sindone e su osservazioni precedenti fatte durante l'esame del 1978. (Bijal P. Trivedi, National Geographic Channel, 9 aprile 2004).
La scelta di Mel Gibson di rappresentare i chiodi della crocifissione piantati sul palmo della mano non segue la tesi sostenuta da molti studiosi e coincidente tra l'altro con le ferite riscontrabili nell'immagine dell'uomo della Sindone. Le parti molli del palmo, infatti, difficilmente avrebbero potuto sostenere il peso del condannato, come invece sarebbe stato possibile conficcandoli nei polsi. (Andrea Tornielli, La Passione dai Vangeli al film di Mel Gibson, ed. PIEMME, aprile 2004, p. 114).
È un vero peccato che Mel Gibson non abbia conosciuto o per lo meno fatto ricorso al racconto in immagine della Sindone di Torino. È un vero quinto Vangelo della passione e morte di Gesù. L'evento del Calvario, cosi come avvenne, è più drammatico della pur feroce fiction del regista. La flagellazione fu inflitta con fredda determinazione con più di cento colpi sull'Uomo che era nudo. La corona di spine non fu un piccolo cerchio attorno al capo ma un casco di spine che ne ricoprì l'intera superficie, procurando l'infissione nel cuoio capelluto di almeno una cinquantina di spine. L’Uomo della Sindone non portò l'intera croce sulle spalle ma soltanto il patibulum, ossia la trave orizzontale. Infatti, il palo verticale, lo stipes, era sempre infisso sul luogo delle esecuzioni capitali. Il trasporto del patibulum provocò lesioni nelle regioni soprascapolare destra e scapolare sinistra. Le conseguenze delle cadute sono pure visibili sulla Sindone, attraverso la presenza di frammenti di materiale terroso frammisti a residui brunicci di sangue sulla punta del naso escoriato, su un ginocchio sinistro e su un calcagno. Ma è il volto dell'Uomo della Sindone, tra le parti del corpo, quello che ha subito più traumi. Più gravi di quelli realizzati con i trucchi cinematografici sul viso di Jim Caviezel. Quel volto è stato colpito da un bastone, la cui traccia è facilmente riscontrabile sulla guancia destra e il naso schiacciato e storto. Numerose le ferite lacero contuse sugli zigomi e sopraccigli, e grumi dappertutto. Le ferite dei chiodi sono nei polsi e non nelle palme. Lungo l'avambraccio sinistro appaiono tre colate a seconda della posizione del corpo: fu crocifisso a terra e poi innalzato sullo stipes. I pollici non sono visibili perché i chiodi lesero il nervo mediano. La grande ferita al costato, tra la quinta e la sesta costola del fianco destro con la fuoriuscita di sangue e siero e l’“alto grido” lanciato da Gesù al momento della morte, fanno ipotizzare che egli sia morto per emopericardio, ossia la rottura del cuore per infarto e la fuoriuscita di tutto il sangue nella sacca del pericardio. (Orazio Petrosillo, L’Eco di san Gabriele n. 4, aprile 2004, p. 25).