Con molta speranza, e anche con un poco di trepidazione, ho la gioia di
annunciare che si terrà nella Cattedrale di Torino, nel 2015, un'ostensione
straordinaria della Santa Sindone. Ho, infatti, ricevuto nei giorni scorsi
dalla Segreteria di Stato della Santa Sede la comunicazione dell'assenso, da
parte del Santo Padre, a tale ostensione pubblica nell'ambito delle
celebrazioni per il secondo centenario dalla nascita di San Giovanni Bosco,
Padre e Maestro dei giovani, il cui fecondo carisma è oggi più attuale e
vitale che mai, anche nelle opere da lui avviate e nel servizio che i suoi
figli e le sue figlie delle congregazioni salesiane svolgono a favore della
Chiesa universale.
L’ostensione
si terrà dunque nella primavera del 2015, in un periodo di circa 45 giorni,
compreso tra il tempo pasquale (dalla metà di aprile 2015) e la chiusura delle
celebrazioni del bicentenario (il 16 agosto 2015). Confidiamo che in questa
circostanza Papa Francesco possa venire a pregare davanti al sacro Lino e a
onorare San Giovanni Bosco, suggellando così un anno straordinario per le
nostre comunità ecclesiali e civili.
L'apertura dell'ostensione nel tempo pasquale fa riferimento alla morte e
risurrezione del Signore, e con essa all’inizio della missione della Chiesa.
La Sindone, lenzuolo della morte, diventa per i credenti una testimonianza che
richiama, con grande efficacia evocativa, proprio la vittoria del Signore
della vita. Sì, perché la Sindone ci conduce nel buio del sepolcro di Cristo,
ma lascia anche intravvedere la luce della sua risurrezione, ci mostra le
profonde ferite causate al Signore dalla sua passione e morte in croce, ma
annuncia ad un tempo la vittoria della grazia sul peccato, del perdono
sull’odio e la violenza, della fiducia in Dio sulla disperazione. Il mistero
più oscuro della fede che il sabato Santo ci ricorda, è nello stesso tempo il
segno più luminoso di una speranza che va oltre la morte.
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Così ci ha invitato Papa Francesco nel suo messaggio in occasione della
recente ostensione televisiva della Sindone: «Il Volto della Sindone lascia
trasparire un’energia contenuta, ma potente, come se dicesse: abbi fiducia,
non perdere la speranza, la forza dell’amore di Dio, la forza del Risorto
vince tutto».
Se devastante è il peccato che ci allontana da lui e profonde sono le
sofferenze che ci opprimono o le prove che dobbiamo affrontare, ben più grande
e feconda di gioia e di speranza è la vittoria pasquale che ci viene donata.
La Sindone in questo tempo di crisi può ridare forza e speranza a tante
persone, famiglie e popoli, a chiunque sa contemplarla e venerarla con fede e
con amore e si impegna a viverla.
Questa ostensione si presenta davvero come straordinaria, ravvicinata nel
tempo all'ultima del 2010 perché si collega a una circostanza particolare come
il Giubileo salesiano: una ricorrenza che per Torino e il suo territorio
significano moltissimo, poiché sono qui le radici della santità e
dell'esperienza dei figli di Don Bosco; e perché qui i Salesiani e le
Salesiane, in tutte le loro componenti, offrono anche oggi un servizio
prezioso nei settori più vari, dall'educazione allo sport all'animazione delle
comunità parrocchiali, al mondo dei mass media. L'ostensione della Sindone è
avvenimento ed esperienza distinta dalle celebrazioni salesiane, pur
collocandosi nel contesto di quanto si realizzerà nel 2015. Credo, in ogni
caso, che potremo procedere in un clima di reciproca e fraterna collaborazione
con la famiglia salesiana.
Ho parlato di speranza e di preoccupazione. Speranza perché l'ostensione è
sempre una grande occasione di pellegrinaggio e meditazione che raggiunge il
cuore delle persone e produce frutti spirituali anche inattesi e insperati.
Preoccupazione, trepidazione perché conosco bene, dai miei collaboratori e
dall'aver seguito le ostensioni precedenti, che cosa significa organizzare una
simile mobilitazione, che coinvolge la città e l'intero territorio della
Regione. Anche per questo mi richiamo, fin da ora, alla stretta collaborazione
con le persone, comunità ed Enti che hanno già fattivamente ed efficacemente
collaborato nell'organizzazione delle ostensioni precedenti; e al fattivo
servizio dei mass media, per aiutarci a diffondere tutte le informazioni
necessarie. Già nelle prossime settimane andranno a costituirsi quegli
organismi d'indirizzo e di gestione che hanno lavorato alle ostensioni
passate; e di questi atti, come dell'avanzamento dei lavori, naturalmente
diffonderemo via via notizia.
Credo che proprio la situazione difficile che stiamo vivendo richieda il
coinvolgimento qualificato di tutti, a Torino e in Piemonte: le parrocchie in
primo luogo e le realtà ecclesiali e ogni singolo fedele, gli Enti
territoriali come le istituzioni dello Stato, le fondazioni bancarie come il
mondo dell'impresa e del lavoro. Chiediamo anche ai fratelli e sorelle di
altre confessioni cristiane di unirsi alla nostra preghiera affinché questo
evento favorisca un comune sentire di quella fede nel Cherigma cristiano della
morte e risurrezione del Signore che tutti professiamo. Ai fedeli delle altre
religioni va il nostro rispettoso invito ad accompagnare con amicizia e
benevolenza il tempo dell’ostensione. Con tutti vogliamo cominciare un dialogo
concreto per scoprire quali risorse possiamo mettere in comune per la riuscita
di un evento che, lo so bene, ha una sua chiara natura ecclesiale ma è
diventato anche importante occasione per promuovere e offrire a tutti i grandi
valori di accoglienza, rispetto, solidarietà e amore che Torino e il suo
territorio hanno posto a fondamento del proprio vissuto religioso e sociale.
L’ostensione del 2015 desidero che eccella anche per un’altra scelta da
attuare con il massimo rigore: quella della sobrietà ed essenzialità.
L'ostensione della Sindone non è la risposta alla crisi economica, sociale
etica e culturale contro cui lottiamo. Ma esprime la volontà che, appunto,
dalla crisi intendiamo uscire mettendo in gioco tutte le nostre risorse e
impegnando tutte le nostre responsabilità. L’ostensione è pertanto
un'opportunità che ci viene data per provare – a noi stessi prima di tutto –
che siamo capaci di lavorare insieme, intorno a un progetto concreto che anche
sul piano delle risorse offra un esempio di quella povertà a cui sempre ci
richiama Papa Francesco. I poveri, gli ammalati, i disabili, le persone in
difficoltà, gli anziani e le famiglie, avranno pertanto il primo posto.
C'è un'altra parola importante che voglio porre fin da subito, ed è
«accoglienza». Siamo impegnati a far trovare, ai pellegrini e ai visitatori
che verranno, una città che «li aspetta», che ha voglia di incontrarli. Le
comunità cristiane hanno sperimentato varie forme di scambio e conoscenza
reciproca durante le ostensioni mettendo in gioco la grande risorsa del
volontariato. In tutte le ostensioni del dopoguerra, i volontari si sono
rivelati la vera ricchezza di questi pellegrinaggi: le giacchette viola della
Sindone ma anche tutti gli appartenenti alle altre organizzazioni che hanno
garantito l'assistenza medica e sanitaria, l'accompagnamento dei gruppi, gli
infiniti sistemi di servizi che occorre attivare in occasioni come questa.
Senza dimenticare i tanti partner che hanno contribuito con offerte e servizi.
Preghiera e fede, accoglienza, coinvolgimento, organizzazione sobria ed
essenziale delle risorse mi pare che siano le parole chiavi su cui fondarsi
per prepararci a realizzare insieme, ciascuno nel proprio ruolo e con le
proprie competenze e responsabilità, l'ostensione della Sindone.
Mons. Cesare NOSIGLIA
Arcivescovo di Torino
Custode Pontificio della Sacra
Sindone
(Diocesi di Torino website,
4 dicembre 2013)
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Il
Dr. Frederick Zugibe, il medico legale che ha modernizzato la patologia
forense, è morto venerdì 6 settembre. Aveva 85 anni. Zugibe si è laureato in
medicina alla West Virginia University nel 1968 e si è specializzato in
patologia anatomica e forense. Ha conseguito un master presso la Columbia
University e un dottorato di ricerca in anatomia e istochimica presso
l'Università di Chicago. Ha lavorato per 33 anni come medico legale a Rockland,
creando lo studio che ha gestito 264 casi nel corso del suo primo anno e più
di 8.000 fino al momento in cui Zugibe è andato in pensione nel 2002. Quando è
andato in pensione, Zugibe ha stimato che lo studio aveva fatto più di 10.000
autopsie in 34 anni. Zugibe ha ottenuto inoltre fama internazionale per il suo
lavoro sulla Sindone di Torino e ha fatto ricerche scientifiche sulle cause
della morte di Gesù. Ha scritto il volume “The Crucifixion of Jesus, a
Forensic Inquiry” (La crocifissione di Gesù, un’inchiesta forense).
(Steve Lieberman, The Journal News, 7 settembre, 2013)
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Nata a Budapest (Ungheria), era
l’unica figlia del barone Farkas, un fisico che introdusse la radioterapia
nell'ospedale oncologico di Budapest. In questo ospedale ha lavorato come
fotografa scientifica. Laureata all'Accademia della Musica di Budapest, è
stata cantante lirica.Dopo l’uccisione del suo fidanzato, il conte Brunswick,
da parte dei nazisti, Ilona non si è mai sposata. La villa di famiglia fu
distrutta da un bombardamento durante la seconda guerra mondiale e i comunisti
la deportarono, insieme ai genitori, in un lager per due anni. Dopo il
fallimento della rivolta del 1956, soffocata nel sangue dai Sovietici, Ilona
riuscì a ottenere un permesso per venire a studiare in Italia. All'arrivo
chiese asilo politico. In Italia ha lavorato come giornalista per Radio Europa
Libera e come amministratrice per il Centro Romano di Sindonologia. Successivamente
ha lavorato per la Casa Editrice Giovinezza, che pubblicava la rivista
Collegamento pro Fidelitate. Realizzava anche, per la stessa casa
editrice, il giornale da lei fondato, Collegamento pro Sindone. Nel
2000 decise di chiudere il giornale cartaceo, il cui allestimento era
diventato troppo gravoso, e di pubblicare gli articoli esclusivamente su
internet. Nel 2003, al compimento degli 80 anni, Ilona si rese conto che le
forze diminuivano e non poteva continuare a lavorare. Si ritirò perciò dalla
vita attiva. Donna intelligente e molto riservata, ha conservato fino alla
fine la sua lucidità e il suo amore per la Sindone e per la musica. Si
interessava di tutte le novità sugli studi e le ricerche riguardanti la
preziosa reliquia e amava seguire i concerti, le opere liriche e i balletti
classici in tv. Si è spenta serenamente nel sonno, all’età di 90 anni, il 21
giugno 2013.
Affidiamo Ilona al Signore,
accompagnandola con le nostre preghiere. La ricorderemo con grande nostalgia.
Emanuela e Maurizio Marinelli
(25 giugno
2013)
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Sono lieto di
comunicarvi – come del resto già sapete – l’avvenuta decisione, condivisa dalla
Sovrintendenza e dalla Commissione Diocesana per la Sindone, nonché dalla Santa
Sede opportunamente informata e coinvolta, di procedere alla rimozione
dell’attuale edificio chiamato “sacrestia nuova”. Si tratta di un intervento più
volte richiesto dal dott. Turetta e rispondente sia alla provvisorietà stessa
della struttura, sia al suo progressivo deterioramento in corso, sia alle
esigenze di ridare alla piazza la sua impostazione architettonica originale.
La decisione segue
un preciso accordo sottoscritto autorevolmente dalla Diocesi e dalla
Sovrintendenza e confermato via via negli anni scorsi, in cui ci si impegnava a
procedere a tale rimozione una volta completata l’ostensione del 2010. Poiché
pacta sunt servanda, non mi sono sottratto a tale impegno, condizionandone
però l’attuazione solo a quando i lavori della cappella del Guarini fossero
ripresi. Ora, poiché questa condizione si è avverata, non c’erano più motivi per
venire meno a tale impegno.
Questi anni,
tuttavia, non sono stati inutili, perché hanno permesso di affrontare con
spirito costruttivo e di intenso dialogo e collaborazione tra la Diocesi e la
Sovrintendenza una esigenza connessa alla Sindone, che si poneva circa la
demolizione della sacrestia. Il problema che si è dovuto affrontare – e si è
risolto a mio avviso egregiamente, con la soddisfazione di entrambe le parti in
causa – era quello per cui è stata costruita la cosiddetta sacrestia. Quello
cioè di garantire la possibilità alla Sindone di poter essere sottoposta a
quegli interventi previsti per la sua conservazione e ad eventuali fotografie o
nuove ricerche.
La soluzione
trovata in Palazzo Reale garantirà di rispondere a tali esigenze in modo molto
più funzionale e positivo di quanto non lo sia attualmente: sarà possibile
trasportare la Sindone con un tragitto lineare molto più breve e attiguo
all’attuale cappella della Sindone; sarà una Clean room in uso esclusivo
per la Sindone; si garantirà così la privatezza e non visibilità dall’esterno;
sarà modernamente attrezzata da mezzi tecnologici sofisticati, che assicureranno
la sicurezza e un ambiente idoneo all’eventuale presenza della Sindone per tutte
quelle necessità di cui ci fosse bisogno, già sperimentate sulla base
dell’esperienza negli anni passati.
Altri opportuni
servizi, cui la sacrestia rispondeva durante le ostensioni, potranno agevolmente
essere svolti usufruendo del salone sottostante la cappella del Guarini, che una
volta terminati i lavori si potrà utilizzare pienamente. Altre ipotesi di
trasformazione della sacrestia in funzione delle necessità del Duomo non sono
mai state sollevate durante i due anni di riflessione e dialogo intercorsi tra
la Commissione Diocesana e la Sovrintendenza, per cui si tratta di ipotesi poco
fattibili e comunque che esulano dal problema Sindone ed esigono ben altre
verifiche e approfondimenti.
A questo proposito
mi permetto di richiamare tutti coloro che hanno a cuore la Sindone e la sua
custodia – dico tutti e quindi anche gli stessi giornalisti e operatori dei mass
media – a mantenere sempre uno stile sobrio, rispettoso della delicatezza con
cui va gestito ogni intervento sulla Sindone e attento anche alle sfumature,
conforme alla massima verità e professionalità. Dare credito a voci che
innescano polemiche o polveroni mediatici basati su banalità di basso profilo o
notizie fantasiose e non rispondenti al vero, per alimentare diatribe o
curiosità nel pubblico, significa ridurre il discorso sulla Sindone a un
degradante gossip non rispettoso né della dignità della Sindone stessa, né della
Custodia, che riguarda non solo il Custode ma tutti e tutta la città nelle sue
varie componenti.
Prima di lasciare
la parola al dott. Turetta e ad alcuni membri della Commissione Diocesana per
illustrare altri aspetti dell’accordo convenuto, ringrazio sentitamente quanti
si sono adoperati per il raggiungimento di questo risultato e la Compagnia di
San Paolo per il contributo offerto alla realizzazione del progetto.
Mons. Cesare NOSIGLIA
Arcivescovo di Torino
(Diocesi di Torino website,
9 aprile 2013)
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Altissimo e glorioso Dio,
illumina le tenebre del cuore mio.
E dammi fede retta, speranza certa, carità perfetta,
senno e conoscimento, Signore,
che faccia il tuo santo e verace comandamento. Amen.
(Vatican
website, 30 marzo 2013)
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Carissimi
fratelli e sorelle,
in questo Sabato
Santo in cui tutta la Chiesa si pone davanti al sepolcro del Signore in
atteggiamento di silenzio, di preghiera, di meditazione sul mistero della sua
morte in croce, abbiamo contemplato la Santa Sindone e ci siamo soffermati sul
volto segnato da una profonda sofferenza, sulle mani e i polsi trafitti dai
chiodi, sul costato lacerato dalla lancia del centurione, di quell’uomo
crocifisso che ci parla in maniera così drammatica, intensa e reale, della
sofferenza di Gesù.
Come ci ricorda
Papa Francesco nel suo messaggio che ascolteremo tra poco, “il nostro non è
stato un semplice osservare, ma un venerare, uno sguardo di fede, un lasciarci
guardare”.
Sì, perché la Sindone richiama il buio del sepolcro di Cristo, ma lascia anche
intravvedere la luce della sua risurrezione, ci mostra le profonde sofferenze
causate al Signore dalla sua passione e morte in croce, ma annuncia ad un
tempo la vittoria della grazia sul peccato, del perdono sull’odio e la
violenza, della speranza sulla disperazione. Il mistero più oscuro della fede
che il sabato Santo ci ricorda è nello stesso tempo il segno più luminoso di
una speranza che non ha confini.
Per questo la
Santa Sindone è veramente l’icona del Sabato Santo che rivela l’infinito amore
di Gesù per i suoi e per l’umanità intera, la sua fiducia nel Padre che lo
sostiene e accompagna sino alla fine. Qui sta l’assoluta grandezza della
Sindone. Quel volto dell’Uomo dei dolori, le sue sofferenze e la sua morte, in
cui si rispecchia la sofferenza e l’abbandono di tanti uomini e donne soggetti
a violenze, ingiustizie e soprusi, guerre, fame e miseria, ci rivelano quanto
potente è l’amore di Dio e la sua misericordia. Chi sa contemplarla con fede
riceve forza per vincere ogni male e difficoltà che assillano la sua
esistenza: quel sangue che si vede ancora così chiaramente inciso nel telo, è
portatore di vita perché è attraverso il sangue di Cristo Signore che tutti
riceviamo la salvezza.
Bisogna dunque
ascoltare la voce della Sindone, bisogna immergersi nel suo silenzio
eloquente, bisogna riempire il cuore di quella fede che può trasformare la sua
contemplazione in canto di letizia e di alleluia pasquale. L’ostensione di
questo Sabato santo vuole aiutare quanti amano la Sindone o quanti comunque ne
accolgono e rispettano il mistero, a porsi in questo atteggiamento di
meditazione, per accogliere con fede l’annuncio della risurrezione del
Signore, che questa notte verrà proclamato in ogni chiesa.
Il messaggio
della Sindone è rivolto soprattutto a voi cari ammalati, disabili e sofferenti
che siete coloro che più di ogni altro, possono coglierne e viverne il
significato più vero e profondo che porta nel cuore tanta serenità e coraggio.
Voi infatti partecipate in prima persona al mistero del dolore che, vissuto in
unione a Cristo crocifisso e risorto, produce frutti fecondi di grazia per
voi, i vostri cari, le vostre comunità, la Chiesa e tutta l’umanità. Vivete
dunque con gioia e fiducia questo momento in cui potete contemplare la Sindone
e rispecchiarvi in quel corpo e quel volto carico di piaghe, da cui promana la
luce e la forza travolgente dell’amore, che redime e salva.
E anche voi
giovani amici, non abbiate paura della Croce di Cristo e di ciò che essa
rivela, il mistero della sua sofferenza, da cui nasce la vita per tutti. La
Sindone vi dice che amare significa soffrire con la certezza che il Dio della
vita vince il male con il bene e trasforma anche il dolore in via di
redenzione e di salvezza. Non esiste l’amore senza la perdita di sé nel dono
gratuito che fa sperimentare la vera gioia, a cui anela il profondo del vostro
cuore .
Cari fratelli e
sorelle, accogliamo l’invito che Papa Francesco rivolge nel suo messaggio: “il
Volto della Sindone lascia trasparire un’energia contenuta, ma potente, come
se dicesse: abbi fiducia, non perdere la speranza, la forza dell’amore di Dio,
la forza del Risorto vince tutto.” Eleviamo dunque a Dio il canto di lode
e di riconoscenza perché se devastante è il peccato che ci allontana da lui e
profonde sono le sofferenze che ci opprimono o le prove che dobbiamo
affrontare, ben più grande e feconda di gioia e di speranza è la sua vittoria
pasquale che ci viene donata. Preghiamo perché sappiamo portare l’immagine
della Sindone negli occhi e nel cuore affinché guidi i nostri passi incerti
verso una fede in Cristo risorto più forte e perseverante, una carità più
aperta al dono gratuito di sé, una speranza in Lui più affidabile e sicura.
Maria santissima
la Madre addolorata che ha accolto sulle sue ginocchia il corpo mortale del
suo divin Figlio, possa sostenere il nostro cammino dal peccato alla grazia,
dalle tenebre alle luce, ora e sempre. Amen.
(Diocesi
di Torino
website, 30 marzo 2013)
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In vista dell'Ostensione televisiva prevista sabato pomeriggio, prosegue il
dibattito sugli studi sul sacro lino. La nota di Monsignor Nosiglia
E’ da qualche
giorno in libreria il nuovo libro di Fanti e Gaeta sulla Sindone. Il prof.
Fanti, dell’Università di Padova, presenta i risultati degli esperimenti
compiuti su frammenti sindonici in suo possesso. Da questi si evince che il
telo sindonico è compatibile con l’epoca in cui Gesù Cristo è stato
crocifisso. Un’ulteriore smentita al discutibile, e discusso, risultato degli
esami al C14, viziati da errori di calcolo, e che datavano il telo al
medioevo.
Ieri da Torino
una nota del Centro Internazionale di Sindonologia, e dell’arcivescovo di
Torino, mons. Cesare Nosiglia, mettevano dei paletti al lavoro di Fanti. Non
può essere attribuito ''alcun serio valore'' ai risultati delle ricerche sulla
Sindone riportati nel volume, affermava all’Ansa il Custode Pontificio del
lenzuolo sindonico, l'arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia. ''Non essendoci
nessun grado di sicurezza sull'appartenenza dei materiali sui quali sarebbero
stati eseguiti detti esperimenti al lenzuolo sindonico - si legge in una nota
di monsignor Nosiglia - la proprietà e la custodia dichiarano di non poter
riconoscere alcun serio valore ai risultati di tali pretesi esperimenti''.
L'arcivescovo di
Torino conferma così le dichiarazioni già rilasciate, in occasione di analoghi
tentativi effettuati in passato su presunti campioni di materiale sindonico,
dai suoi predecessori, il cardinale Giovanni Saldarini e il cardinale Severino
Poletto. ''Forse sarebbe utile e necessario riprendere le ricerche - ha
aggiunto monsignor Nosiglia - ma al momento non è prevista nessuna attività in
tal senso. Valuteremo con la Santa Sede quello che sarà necessario fare''.
Poco più tardi
giungeva la precisazione di Giulio Fanti, secondo cui i campioni su cui si
basano le nuove ricerche sulla Sindone "provengono proprio da quelli che il
cardinale Giovanni Saldarini escluse dalla sua dichiarazione perché 'materiale
prelevato con esplicita autorizzazione del Custode durante gli esami
dell'ottobre 1978'”. Secondo il Centro Internazionale di Sindonologia (CIS) i
materiali esaminati non sono "tracciabili" con certezza e quindi questo
vanificherebbe l'attendibilità della ricerca. Ma per il professor Fanti i
reperti da lui esaminati sono assolutamente "tracciabili' e provengono, come
dimostrano documenti in suo possesso, da prelievi precedenti il 1978. "I
risultati delle ricerche pubblicate - afferma inoltre Fanti - potranno essere
confermati da test paralleli condotti dal CIS". Nella sua nota lo studioso si
dichiara "disponibile a fornire il proprio know-how per tale scopo".
E quest’ultima
frase certamente assume un significato di provocazione. Ma la storia dei
prelievi di materiale dalla Sindone, che ha costituito una specie di incubo
per i responsabili torinesi, è variegata e complessa. E diciamo subito che il
prof. Fanti ha avuto a disposizione materiale originale.
In breve: ci
sono stati prelievi di materiale sindonico sia nel 1978 che nel 1988. In
entrambi i casi furono autorizzati dal Custode della Sindone, l’arcivescovo
(poi cardinale) Anastasio Ballestrero, con l’accordo del proprietario, Umberto
II di Savoia nel 1978, e Giovanni Paolo II nel 1988. Secondo quanto si dice
negli ambienti dei sindonologi da molto tempo, il prof. Fanti avrebbe ricevuto
alcune fibre prelevate dalla Sindone nel 1978 dal prof. Ray Rogers, uno degli
scienziati americani dello Sturp.
Ma nel 1988
Giovanni Riggi di Numana, l’esperto che tagliò la Sindone per l’esame al C14,
con l’accordo del cardinale Ballestrero avrebbe conservato alcune fibre della
Sindone, raccolto qualche frammento di sangue e aspirato campioni di polvere
presenti fra il lino e la tela d’Olanda. Il condizionale è d’obbligo; non fu
stilato nessun verbale del prelievo per il C14, figuriamoci per un prelievo
semiufficiale come quello. Ma è molto probabile che dopo la morte di Riggi,
nel 2008, una parte del materiale conservato da una fondazione apposita sia
giunto a Fanti. Dopo la morte di Ballestrero il card. Saldarini emise un
comunicato, chiedendo che l’eventuale materiale sindonico in libertà fosse
reso. Ma non sembra che nessuno abbia ottemperato alla richiesta.
Tutto questo per
concludere: il prof. Fanti le ricerche le ha compiute su materiale sindonico
certo e autentico, anche se fuori del controllo del Centro Internazionale di
Sindonologia. E d’altronde a 25 anni di distanza dall’esame al C14 la cui
credibilità i risultati di Fanti contribuiscono ulteriormente a sgretolare,
forse si potrebbe cominciare a ipotizzare una continuazione del programma di
ricerche a suo tempo ideato dallo Sturp, il Shroud of Turin Research Project,
il gruppo internazionale di scienziati che nel 1978 produsse una messe
incredibile di risultati scientifici attendibili e provati sulla Sindone.
Sul tema è intervenuto l'attuale arcivescovo di Torino con una nota. Con
riferimento alla notizia della pubblicazione da parte dell’editore Rizzoli del
volume “Il mistero della Sindone” di Giulio Fanti e Saverio Gaeta, nel
quale verrebbero riportate ricerche effettuate su materiale che si suppone
provenire dalla Sindone, il Custode Pontificio della Sacra Sindone conferma
quanto contenuto in proposito nelle dichiarazioni ufficiali su “esperimenti e
analisi riguardanti la Sacra Sindone” già rilasciate – in occasione di altri
analoghi tentativi effettuati in passato su presunti campioni di materiale
sindonico – dai suoi predecessori: dal Cardinal Giovanni Saldarini nel
settembre 1995 e dal Cardinal Severino Poletto il 4 maggio 2009. In
particolare ribadisce che, non essendoci nessun grado di sicurezza
sull’appartenenza dei materiali sui quali sarebbero stati eseguiti detti
esperimenti al lenzuolo sindonico, la Proprietà e la Custodia dichiarano di
non poter riconoscere alcun serio valore ai risultati di tali pretesi
esperimenti. (Marco Tosatti,
Vatican Insider, 28 marzo 2013)
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Torino, 27 marzo
2013
Con riferimento alla notizia della
pubblicazione da parte dell’editore Rizzoli del volume “Il mistero della
Sindone” di Giulio Fanti e Saverio Gaeta, nel quale verrebbero riportate
ricerche effettuate su materiale che si suppone provenire dalla Sindone, il
Centro Internazionale di Sindonologia di Torino esprime le proprie riserve
dinanzi a un approccio al tema che si baserebbe su elementi quali l’analisi di
campioni di tessuto la cui appartenenza al telo sindonico risulta perlomeno
dubbia e comunque non provabile, in quanto privi di qualsiasi tracciabilità.
A tale riguardo il CIS rimanda alle
dichiarazioni ufficiali su “esperimenti e analisi riguardanti la Sacra
Sindone” già rilasciate – in occasione di altri analoghi tentativi
effettuati in passato su presunti campioni di materiale sindonico – dal
Cardinal Giovanni Saldarini nel settembre 1995 e dal Cardinal Severino Poletto
il 4 maggio 2009, in qualità di “Custodi Pontifici della Sacra Sindone” e
pertanto anche a nome della Santa Sede, proprietaria della Sindone.
«Circolano sempre più notizie di
esperimenti fatti su campioni di materiale sindonico allo scopo di verificare
i risultati delle analisi effettuate col metodo del Carbonio 14 nell’estate
del 1988. Per quanto l’obiettivo possa essere legittimo e la Chiesa riconosca
a ogni scienziato il diritto di fare le ricerche che ritiene opportune
nell’ambito della sua scienza, in questo caso è necessario chiarire che:
a) nessun nuovo prelievo di
materiale è avvenuto sulla Santa Sindone dopo il 21 aprile 1988 e sia alla
Proprietà sia alla Custodia della Sindone non consta che possa esserci
materiale residuo di quel prelievo in mano di terzi;
b) se questo materiale
esistesse, il Custode ricorda che la Proprietà non ha dato a nessuno il
permesso di tenerselo e farne qualsiasi uso e prega gli interessati di
rimetterlo nelle mani della stessa;
c) non essendoci nessun grado di
sicurezza sull’appartenenza dei materiali sui quali sarebbero stati eseguiti
detti esperimenti al lenzuolo sindonico, la Proprietà e la Custodia dichiarano
di non poter riconoscere alcun serio valore ai risultati dei pretesi
esperimenti;
d) ciò non vale evidentemente
per le ricerche avviate con materiale prelevato con esplicita autorizzazione
del Custode durante gli esami dell’ottobre 1978;
e) nel clima di
reciproca fiducia con il mondo degli scienziati, la Santa Sede e l’Arcivescovo
di Torino invitano gli scienziati a pazientare finché sia giunto il tempo per
la realizzazione di un chiaro programma di ricerche organicamente concertate».
Torino,
settembre 1995
Giovanni Card. SALDARINI
Arcivescovo di Torino
Custode Pontificio della Sacra
Sindone
«Sui mass media sono comparse in
questi ultimi tempi notizie riguardanti ricerche effettuate su preteso
materiale sindonico, al servizio di obiettivi vari. Su di esse il Custode
Pontificio della Sindone sente il dovere di prendere posizione, sulla linea
delle dichiarazioni già rilasciate nel 1995 dal suo predecessore, il Cardinale
Giovanni Saldarini.
È indiscusso per la Chiesa che
ogni scienziato ha il diritto di fare le ricerche opportune in campo sindonico
nell’ambito della sua competenza, nel rispetto della sensibilità dei fedeli e
dei diritti della Proprietà della Sindone. È necessario però fare alcune
precisazioni riguardanti l’utilizzo di preteso materiale sindonico:
-
Nessun nuovo prelievo di materiale
a scopo di ricerca è avvenuto sulla Santa Sindone dopo il 21 aprile 1988 e sia
alla Proprietà sia alla Custodia della Sindone non consta che possa esserci
materiale residuo di quel prelievo in mano di terzi. Quanto è stato ottenuto
nell’intervento di restauro del 2002 è stato immediatamente inventariato e
posto sotto sigillo, a totale ed esclusiva disposizione e discrezione della
Santa Sede.
-
Non essendoci nessun grado di
sicurezza sull’appartenenza al telo sindonico dei materiali sui quali
sarebbero stati eseguiti gli esperimenti in questione, la Proprietà e la
Custodia dichiarano di non poter riconoscere alcun serio valore ai risultati
di tali esperimenti.
-
Nel clima di reciproca fiducia con
il mondo degli scienziati, la Santa Sede e l’Arcivescovo di Torino invitano
gli scienziati a pazientare finché sia giunto il tempo opportuno per la
realizzazione di un chiaro e serio programma di ricerche organicamente
concertate. In proposito si comunica che il programma di ricerche è ancora
sospeso fino al termine della prossima ostensione, mentre si spera di poterne
avviare una realizzazione nel periodo successivo».
Torino, 4 maggio 2009
Severino
Card. POLETTO
Arcivescovo di Torino
Custode Pontificio della Sacra
Sindone
(Centro Internazionale di Sindonologia
website, 27 marzo 2013)
|
Con riferimento alla notizia della
pubblicazione da parte dell’editore Rizzoli del volume “Il mistero della
Sindone” di Giulio Fanti e Saverio Gaeta, nel quale verrebbero riportate
ricerche effettuate su materiale che si suppone provenire dalla Sindone, il
Custode Pontificio della Sacra Sindone conferma quanto contenuto in proposito
nelle dichiarazioni ufficiali su “esperimenti e analisi riguardanti la Sacra
Sindone” già rilasciate – in occasione di altri analoghi tentativi effettuati
in passato su presunti campioni di materiale sindonico – dai suoi
predecessori: dal Cardinal Giovanni Saldarini nel settembre 1995 e dal
Cardinal Severino Poletto il 4 maggio 2009.
In particolare
ribadisce che, non essendoci nessun grado di sicurezza sull’appartenenza dei
materiali sui quali sarebbero stati eseguiti detti esperimenti al lenzuolo
sindonico, la Proprietà e la Custodia dichiarano di non poter riconoscere
alcun serio valore ai risultati di tali pretesi esperimenti.
Torino, 27 marzo
2013
Mons. Cesare NOSIGLIA
Arcivescovo di Torino
Custode Pontificio della Sacra
Sindone
(Diocesi di Torino website, 27
marzo 2013)
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L’annuncio dell’arcivescovo Nosiglia: «Sarà un intervento di intenso spessore
spirituale, che aiuterà a non perdere mai la speranza»
Papa Francesco sarà presente con un messaggio videoregistrato all’Ostensione
televisiva del Sabato Santo che RAI Uno manderà in onda in mondovisione. L’ha
annunciato stamane l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia. «Si
tratta di un messaggio di intenso spessore spirituale - ha detto il custode
pontificio della Sindone -, che accompagnerà i numerosi malati e sofferenti
che saranno in cattedrale o nelle case e negli ospedali, e quanti altri
contempleranno la Sindone, a non perdere la speranza nell’amore di Dio che si
compie nella morte e risurrezione del Signore». Nosiglia ha sottolineato che
quello del Pontefice è “un gesto di benevolenza verso la Diocesi di Torino che
custodisce la Sindone” e ha definito Francesco «un segno pasquale di
risurrezione che il Signore Vivente nella sua Chiesa ha suscitato per ridare
forza e coraggio di speranza al suo popolo e all’umanità
intera». L’arcivescovo ha spiegato che «l’Ostensione in un giorno così
speciale com’è il Sabato Santo, vuole significare che la Sindone, pur non
essendo materia di fede, rappresenta una testimonianza importantissima della
Passione e risurrezione del Signore». E ha aggiunto: «E’ una piccola sfida,
questa Ostensione, perché alle logiche dello spettacolo abbiamo preferito
quelle del contenuto: speriamo che la televisione aiuti il pubblico ad entrare
nel mistero della Pasqua». (Maria
Teresa Martinengo, La Stampa, 27 marzo 2013)
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Speciale Ostensione TV della Sindone di 'A Sua Immagine' del 30
marzo 2013 ore 11:30
In occasione
dell’ostensione straordinaria della Sindone, la trasmissione seguirà l’evento
in diretta mondovisione su RAI Uno, sabato 30 marzo 2013 alle ore 11.30.
Dopo l’ostensione
del 2010, che ha visto la partecipazione di 2 milioni di pellegrini
provenienti da tutto il mondo, e a 40 anni dalla prima ostensione televisiva,
trasmessa in diretta il 23 novembre del 1973, la Sindone, attraverso le
telecamere di A Sua Immagine potrà essere vista in tutto il mondo.
Rosario Carello,
con gli ospiti in studio, ricostruirà la storia e il profondo significato
spirituale del Sacro Telo, definito da Benedetto XVI “Icona del Sabato
Santo”.
Mostreremo le
immagini dello svelamento della Sindone, presa dalla teca in cui è riposta e
collocata per l’ostensione. Rivivremo i momenti delle passate ostensioni.
Andremo dentro l’origine misteriosa di questa immagine, per documentare la
rispondenza impressionante con il racconto della Passione di Cristo dei
Vangeli: le piaghe, il sangue, le ferite della corona di spine, i colpi dei
flagelli. (RAI - A Sua Immagine
website, 25 marzo 2013)
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Sarà l’Uomo della
Sindone il centro della puntata del Venerdì Santo di 'A Sua Immagine'.
Rosario Carello, con gli ospiti in studio, traccerà un percorso alla scoperta
della figura di Gesù. Aspettando l’ostensione televisiva della Sindone, in
programma sabato 30 marzo, durante la trasmissione del venerdì si ricostruirà
l’identikit dell’uomo Gesù a partire dal lino che lo ha avvolto nel Sepolcro.
Quanto era alto Gesù? Come era il suo fisico? Che aspetto aveva il suo volto?
Si proverà a ricostruire l’immagine del Cristo dai segni presenti sulla
Sindone.
Nel Venerdì Santo,
giorno denso di grandezza e di mistero, le tracce della preziosa reliquia
condurranno dentro il segreto della Passione del Cristo. Francesca Fialdini ci
accompagnerà all’interno del Museo della Sindone di Torino, per mostrarci la
ricostruzione di alcuni oggetti simbolo della Passione: la corona, i chiodi,
la croce. Vedremo come nella Sindone si possa scorgere non solo il buio della
morte ma la luce della Resurrezione. Nel corso della puntata andremo alla
ricerca di esperienze che raccontino l’importanza della Sindone per la
spiritualità e la fede dei credenti di oggi. (RAI
- A Sua Immagine
website, 25 marzo 2013)
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L’Arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, conferma che formulerà la
richiesta a Papa Francesco per ricevere un videomessaggio da trasmettere in
occasione dell’Ostensione straordinaria, solo televisiva, della Sindone il
Sabato Santo. Esclude invece l’ipotesi, rimbalzata sui social media, che il
Papa possa assistere di persona all’Ostensione.
La dichiarazione è stata rilasciata ai microfoni di
Prima Radio il 14 marzo 2013. Di seguito riportiamo il testo di tale
dichiarazione:
“Venire [a
Torino] è impossibile, assolutamente è una cosa inconcepibile, perché è di
Sabato Santo, è un giorno in cui il Papa ha la celebrazione in San Pietro,
quasi in quell’ora o subito dopo, quindi sarebbe una cosa assolutamente
impossibile. Il discorso era diverso, riguardava ecco un messaggio televisivo,
anche registrato se necessario, se non proprio quel giorno, perché sono giorni
molto intensi, di pochi minuti, che potesse farsi presente durante questa
Ostensione. La cosa credo fosse abbastanza possibile, già orientativamente
vagliata con Benedetto XVI, poi ovviamente è successo quel che è successo,
adesso tenteremo di arrivare anche a lui, vista anche questa diciamo
‘attenzione’ che ha verso la sua terra piemontese. Mi auguro che possiamo
trovare una risposta, ma non lo so perché i giorni sono molto intensi, sono
molto convulsi io credo anche per lui, quindi non pretendiamo niente,
assolutamente. Però io credo che la richiesta cercheremo di farla, poi vedremo
anche se potrà esser accolta.” (Diocesi
di Torino
website, 17 marzo 2013)
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Accesso alla Cattedrale limitato a un gruppo ristretto di ammalati e giovani.
Per tutti diretta in mondovisione su RAI Uno il 30 marzo.
L’ostensione della Sindone, il Sabato Santo 30 marzo 2013, sarà soltanto
«televisiva»: non è previsto l’accesso alla Cattedrale se non per un gruppo
ristretto di ammalati con i loro accompagnatori, e di giovani che hanno
iniziato il cammino del Sinodo. Mons. Nosiglia, presentando l’iniziativa
venerdì scorso ai giornalisti, ha precisato il significato e i termini di
questo «evento» straordinario: offrire ai telespettatori di tutto il mondo le
immagini della Sindone, nel contesto di preghiera proprio del Sabato Santo,
come occasione di riflessione sulla sofferenza e la morte del Cristo, e sul
dolore nel mondo di oggi.
Si tratta dunque di una trasmissione televisiva, e non di un «pellegrinaggio alla
Sindone» come furono le ostensioni più recenti. La trasmissione andrà in onda
nel pomeriggio del 30 marzo su RAI Uno (l’orario preciso sarà specificato
dalla RAI). Non sarà possibile al pubblico accedere in nessun modo al Duomo;
la stessa piazza San Giovanni non sarà completamente agibile, perché dovrà
accogliere, prima di tutto, il transito e la sosta dei mezzi che trasportano i
malati.
Le informazioni saranno diffuse, oltre che sulla Voce del Popolo
(settimanale della Diocesi di Torino), sui siti
www.sindone.org e
www.diocesi.torino.it.
La
Web-TV missionidonbosco.tv cercherà di far
partecipi all’evento i suoi visitatori. L’orario dell’ostensione è in corso di
definizione e sarà comunicato al più presto. (Diocesi
di Torino
website, 8 marzo 2013)
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Il rapporto tra
la venerazione della Sindone e la vita di fede è al centro del Convegno
diocesano ‘Sindone
e vita di fede’ di sabato 16 marzo alle 9.30 presso
il Centro Congressi Santo Volto, via Val della Torre 3 - Torino. Sono previsti gli
interventi di mons. Cesare Nosiglia, Enzo Bianchi, don Roberto Gottardo, don
Giuseppe Ghiberti, Marco Bonatti. L’incontro è aperto a tutti i fedeli della
diocesi di Torino, con particolare attenzione ai volontari della Sindone.
Sarà occasione
per riflettere sui temi sindonici da un punto di vista pastorale, e per
precisare alcuni dettagli sull’Ostensione televisiva, il suo significato, le
problematiche legate alla riproduzione dell’immagine impressa sulla Sindone. (Diocesi
di Torino
website, 7 marzo 2013)
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Sindone in mondovisione ma arriva anche un'APP
Non solo in televisione, ma anche sullo smartphone o sul
tablet. Nell'Anno della Fede indetto dall' ormai "papa emerito"
Benedetto XVI, la Sindone si apre ai nuovi media. E in tempo per l'Ostensione
televisiva che sarà trasmessa in mondovisione su RAI Uno il prossimo 30 marzo,
negli store virtuali arriverà una applicazione che permetterà di vedere in
alta definizione il Telo sul proprio dispositivo mobile. Una "Sindone 2.0",
disponibile inizialmente soltanto per Apple. L'APP farà il paio con l'
Ostensione televisiva, la seconda della storia dopo quella del 23 novembre
1973, indetta da papa Ratzinger prima di lasciare il soglio di Pietro, come un
ultimo regalo a Torino. Il giorno, la vigilia di Pasqua, è stato
proposto dal custode pontificio della Sindone, monsignor Cesare Nosiglia,
ricordando proprio le parole pronunciate da Benedetto XVI durante la sua
visita per l' Ostensione del 2010: «La Sindone è icona del Sabato Santo».
L'arcivescovo ha cominciato a pensare all' ostensione da questa estate. Ieri
l'annuncio, dopo aver ottenuto il placet della Santa Sede. «Speravamo in un
videomessaggio di Benedetto XVI, ma poi le cose sono andate diversamente.
Ritenteremo con il nuovo papa», ha annunciato l' arcivescovo. Il
collegamento in mondovisione avverrà dall' interno del Duomo di Torino.
Nosiglia guiderà la liturgia della Parola, perché il Sabato Santo è "giorno
del silenzio" in cui la Chiesa non celebra l'eucarestia. Trecento persone
potranno assistervi. Saranno «scelte tra coloro che portano nel proprio
corpo e animo la passione di Cristo sofferente», ha chiarito
l'arcivescovo. Malati, disabili, persone che hanno perso la casa o il lavoro.
La Sindone non verrà spostata dalla cappella dove è conservata dal 2000, dopo
l'incendio del 1998. Poco prima della diretta sarà portata fuori dalla teca,e
il suo "lettino", dove è conservata distesa, sarà alzato in posizione
verticale. «Le condizioni ottimali di temperatura, atmosfera e umidità all'
interno della teca - assicura il vicedirettore del Centro Internazionale
di Sindonologia, Gian Maria Zaccone - saranno estese a tutta la cappella».
Chi scaricherà la APP allo studio della società HAL9000, che nel 2008 riprese
ad altissima risoluzione il Telo, potrà interagire virtualmente sulla Sindone
con quattro percorsi: uno gratuito, che permetterà la visione dell' immagine
con l' approfondimento del suo significato biblico. L'altro, a pagamento, che
aggiungerà altri tre approfondimenti, dedicati ai dettagli del Telo, all'Uomo
della Sindone, alle indagini scientifiche. (Gabriele
Guccione, La Repubblica, 2 marzo 2013)
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Venerdì 1 marzo conferenza stampa con mons. Nosiglia. Diretta in
mondovisione su RAI Uno il 30 marzo per l'Anno della Fede
Venerdì 1° marzo, presso il Seminario Metropolitano (via XX Settembre, 83 -
Torino), nel corso di una
conferenza stampa, il Custode pontificio Mons.
Cesare Nosiglia ha illustrato il significato e le ragioni della prossima
Ostensione straordinaria televisiva 'Sindone 2.0', nell’ambito dell’Anno della Fede e in relazione
anche alla situazione dei tempi complessi che stiamo vivendo. È possibile
scaricare l'intervento
di Mons. Nosiglia alla conferenza stampa e il suo
Messaggio alla Diocesi e alla Città per l'Ostensione televisiva. Maggiori
informazioni e approfondimenti sul sito ufficiale
www.sindone.org e
www.diocesi.torino.it.
Sul sito di
Missioni don Bosco TV
è possibile vedere un ampio servizio sulla conferenza stampa.
Le immagini del Telo saranno riprese dalle telecamere di RAI Uno e trasmesse
in tutto il mondo, solo per un giorno, sabato 30 marzo, vigilia di Pasqua. (Conferenza
stampa di presentazione dell'Ostensione straordinaria televisiva 'Sindone 2.0', 1
marzo 2013)
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Sabato
30 marzo 2013,
nel pomeriggio
(ora italiana)
su RAI Uno, la
liturgia presieduta dal Custode pontificio mons. Cesare Nosiglia
nella trasmissione “A sua immagine” - Una proposta di preghiera e
riflessione per il Sabato Santo, nell'Anno della Fede.
Sabato Santo e Sindone: una preghiera particolare, dalla Cattedrale di Torino,
per offrire a tutto il mondo l’opportunità di contemplare il Telo.
L’iniziativa dell’Arcivescovo e Custode pontificio mons. Cesare Nosiglia, in
accordo con la Santa Sede, si propone come una tappa importante nel cammino di
«nuova evangelizzazione» voluto da Giovanni Paolo II e proseguito da Benedetto
XVI anche attraverso l'indizione dell’Anno della Fede.
L’ostensione
televisiva si tiene nella Cattedrale di Torino, dove la Sindone è custodita da
oltre tre secoli: la liturgia sarà un invito a riflettere sull’immagine che
richiama la Passione del Signore. Ma in Cattedrale, a venerare la Sindone, ci
saranno soprattutto i malati, che testimoniano ogni giorno nella propria vita
l'unione alla Passione e Croce di Cristo attraverso quelle sofferenze di cui
la Sindone è immagine, e che riportano alle testimonianze evangeliche della
Passione di Gesù. (Sindone.org
website, 1 marzo 2013)
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- Vorrei
dare in anticipo
una notizia importante.
Il 30 marzo (Sabato
Santo), nel tardo pomeriggio
(ora italiana), nel Duomo di
Torino ci sarà un'ostensione televisiva
della Sacra Sindone. L'ostensione
sarà trasmessa dalla rete
televisiva RAI
Uno. Questo evento,
collegato con l'"Anno
della Fede", avverrà
40 anni dopo la prima e unica
ostensione
televisiva
della Sindone del 23
novembre 1973. La Sindone
rimarrà nella sua
stanza
nella Cattedrale e la durata
dell'ostensione
sarà di circa un'ora.
Il 1° marzo a Torino
alle ore 11 si terrà una
conferenza stampa
riguardo questa
speciale
ostensione.
(Bruno Barberis,
Shroud of Turin website, 27
febbraio 2013)
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Sindone, la prima Ostensione tecnologica ultimo regalo di
Benedetto XVI
Dopo la prima ricognizione voluta nel 1973 dal cardinale Pellegrino, il 30
marzo prossimo alla vigilia di Pasqua il nuovo grande appuntamento. Venerdì
1° marzo alle ore 11, presso il Seminario Metropolitano (via XX Settembre,
83 - Torino), nel corso di una conferenza stampa l'arcivescovo di Torino
monsignor Cesare Nosiglia, Custode pontificio della Sindone, presenterà
l’Ostensione televisiva che si terrà nella giornata del 30 marzo, Vigilia di
Pasqua. Sarà inoltre presentata una serie di prodotti multimediali
realizzati in occasione dell’ostensione e saranno dati aggiornamenti su
alcuni aspetti specifici della ricerca scientifica sulla Sindone. Dopo
l’Ostensione del 2010 che ha visto passare davanti al Telo, nella Cattedrale
di Torino, 2 milioni di pellegrini provenienti da tutto il mondo e a 40 anni
dalla prima Ostensione televisiva che venne trasmessa in diretta il 23
novembre del 1973 dal Salone degli Svizzeri di Palazzo Reale, dove il Telo
venne esposto verticalmente (e non orizzontalmente come è consuetudine),
ancora una volta la Sindone, attraverso le telecamere di RAI Uno potrà
essere vista in tutto il mondo: la trasmissione di RAI Uno viene infatti
offerta anche in mondovisione. L’Ostensione avverrà la Vigilia di Pasqua
richiamando così il significato che Benedetto XVI attribuì al Telo nella sua
visita torinese il 2 maggio del 2010 quando lo definì «Icona del Sabato
Santo». L’iniziativa dell’Ostensione televisiva si colloca nell’ambito
dell’Anno della Fede voluto da Benedetto XVI.
(Vatican Insider, La Stampa, 27
febbraio 2013)
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Ora desideriamo dunque manifestare anche pubblicamente la nostra fede,
professandola per viverla con la massima coerenza di carità e di speranza.
La Cattedrale è la Chiesa madre dove la comunione e unità del popolo di Dio,
attorno al Vescovo, si compie nei momenti più importanti dell’anno
liturgico. Essa è dunque il luogo insieme più simbolico e concreto
dell’unità di fede e di carità che ci unisce e ci fa Chiesa che cammina nel
tempo e qui nel nostro territorio.
In questa circostanza solenne e importante desideriamo anche venerare la
Santa Sindone, «icona del Sabato Santo», come ebbe a dire con acutezza e
profondità Benedetto XVI nella sua visita durante l’ostensione del 2010.
Sotto la croce (ci racconta il Vangelo di Marco) il centurione romano –
pagano, dunque – vedendo come Gesù era morto, esclamò: «Veramente costui era
il Figlio di Dio» (Mc 15,39). È dunque contemplando il Crocifisso che
possiamo anche noi pronunciare l’atto centrale della nostra fede in Gesù
sepolto, molto e risorto per la salvezza del mondo.
La Santa Sindone, mostrandoci il corpo martoriato del Crocifisso e il suo
volto sofferente, ci richiama la parola dell’apostolo Giovanni: «Dio ha
tanto amato il mondo da dare il suo figlio unigenito, perché chiunque crede
in lui non muoia ma abbia la vita eterna» (Gv 3,16). La Sindone non ci parla
dunque di sconfitta, ma di vittoria; non di morte, ma di vita; non di
disperazione, ma di speranza; non di tenebre, ma di luce che emana dal sacro
lino e sostiene la fede di chi crede e la vive nella carità.
Contemplando e pregando davanti alla Sindone, rivolgeremo dunque al Signore
la nostra comune preghiera: Signore, aumenta la nostra fede. Non permettere
che vengano meno in noi la gioia e l’entusiasmo di credere che Tu sei qui,
nella tua Chiesa, e operi cose meravigliose pur in mezzo alle tempeste di
una realtà che sembra allontanare sempre più tante persone dalla fede in te.
Donaci un cuore aperto all’accoglienza, coraggio nella ricerca di chi ti
ignora e saggezza di trovare le vie per un’efficace nuova evangelizzazione
nella nostra terra.
Alla Beata Vergine Consolata, patrona della Diocesi, affideremo la nostra
professione di fede e la volontà di renderla vita nuova per noi e ogni
persona che incontriamo nel quotidiano della nostra esistenza.
Vi aspetto dunque con gioia e mi auguro che possiamo vivere insieme momenti
forti di preghiera, di comunione e di vera fraternità.
Mons. Cesare NOSIGLIA
vescovo, padre e amico
(Diocesi di Torino website,
15 febbraio 2013)
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