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Nel pomeriggio di giovedì 30 dicembre 2021 alcuni giovani, iscritti alla prima
tappa dell’Incontro Europeo di Taizè, hanno partecipato ad un momento di
preghiera in Duomo presieduto dall’Arcivescovo Mons. Cesare Nosiglia,
trasmesso su TV2000 e i social, e sono poi passati davanti alla Sindone. (La
Voce e il Tempo, 30 dicembre 2021)
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L’incontro
Europeo di Taizé in due fasi -
Con le nuove restrizioni legate all’evoluzione della pandemia, non sarà
purtroppo possibile vivere l’Incontro Europeo di Torino come era stato
previsto. Quest’anno, eccezionalmente, l’Incontro Europeo si svolgerà in due
fasi successive. Fra il 28 dicembre 2021 e il 1° gennaio 2022 avrà luogo un
incontro online. Coloro che vorranno partecipare potranno farlo in streaming.
Poi, dal 7 al 10 luglio 2022, le Chiese di Torino invitano i giovani europei a
venire numerosi a questa nuova tappa del “pellegrinaggio di fiducia sulla
terra”. I partecipanti saranno alloggiati in famiglie e parrocchie della zona,
e si incontreranno per preghiere, tempi di scambio e workshops, tra i quali la
possibilità di pregare davanti alla Santa Sindone. I giovani che lo desiderano
potranno fermarsi qualche giorno a Taizé sulla strada per Torino o dopo
l’incontro sulla via del ritorno.
(https://www.taizetorino.it/taize-2020.html)
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Il
26 novembre 2021, a Berlino è deceduto all’età di 82 anni Padre Heinrich
Pfeiffer, gesuita tedesco, noto studioso della Sindone e del Velo di
Manoppello. Teologo e critico d’arte, è stato professore ordinario di Storia
dell’Arte Cristiana alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e membro
della Pontificia Commissione per i Beni culturali della Chiesa.
(Il Centro, 27 novembre 2021)
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Il
17 novembre 2021 è morto Petrus Soons. Laureato in medicina all'Università
Erasmus di Rotterdam nel 1970, è stato il fondatore e direttore di una clinica
a Curaçao, nelle Antille Olandesi. Ha creato le immagini olografiche della
Sindone che sono esposte in alcune mostre in varie parti del mondo.
(https://shroud3d.com/)
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Sindone, Mons.
Nosiglia: "Infonde forte speranza in chi la contempla"
Le parole dell'Arcivescovo di Torino durante la messa per la festa annuale del
Sacro Lino, nella quale ha annunciato la nomina di un sacerdote della Cappella
del Guarini
"La
Sindone infonde in chi la contempla con fede una grande speranza, ma non
umana, che spesso è illusoria, bensì una speranza forte che dica veramente che
si può vincere il male, che c'è qualcosa oltre". Queste le parole
dell'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, nell'omelia durante
la celebrazione nella Cappella del Guarini per la festa annuale del Sacro
Lino.
"Certo -
sottolinea monsignor Nosiglia - la via è quella del dolore, ma apre a una
dimensione più alta, la consapevolezza che dove c'è la strada apparentemente
più difficile esiste uno sbocco positivo derivante dalla speranza certa della
vittoria finale". L'arcivescovo osserva poi che "siamo qui anche per
imparare dal Signore la grazia di liberarci da tante difficoltà che assillano
oggi la nostra vita e quella del nostro prossimo. Le prove che dobbiamo
affrontare sono di vario tipo, le difficoltà che ci abbattono e impediscono di
credere in Cristo e nel Vangelo. Poi abbiamo a volte la presunzione di gestire
al meglio la nostra vita ignorando che solo con l'aiuto di Dio e del suo amore
possiamo affrontare serenamente anche le nostre prove e difficoltà familiari e
sociali".
"E
ancora - aggiunge Nosiglia - siamo chiamati a vincere lo scoraggiamento
che ci prende il cuore e la vita quando la vediamo sfuggire a causa del
coronavirus che porta in tutti tanta preoccupazione e angoscia. Ed è una
prova, soprattutto, la mancanza di speranza e del senso del vivere e del
soffrire come Cristo, che ha vissuto ed assume le nostre pene per aiutarci a
lottare con forza per la vita sempre e comunque, a qualsiasi costo".
Mons. Nosiglia ha deciso anche di nominare un sacerdote della Cappella del
Guarini "in modo che in particolari date o momenti che richiamano la
Sindone possa celebrare qui la messa o altre funzioni liturgiche". Lo ha
annunciato durante la celebrazione, che quest'anno si tiene proprio nella
Cappella, tornata a splendere dopo i restauri seguiti all'incendio che la
danneggiò gravemente nel 1997. (TorinOggi, 4 maggio 2021)
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Sabato Santo in contemplazione davanti alla Sindone in diretta TV e sui social
media
"Torniamo
anche quest'anno di fronte alla Sindone,
a
pregare per la nostra comunità e per il mondo intero ancora assediato
dalla pandemia". Così l'Arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, ha
iniziato la meditazione davanti alla Sindone che si è tenuta il 3 aprile per
guidare un momento di preghiera, anche se, ha precisato "Non è
un'ostensione vera e propria ma una contemplazione del sacro Lino deposto
nella sua Teca". L'appuntamento con la Sindone è stato alle 17. Il
lenzuolo che secondo la tradizione ha avvolto Gesù nel sepolcro, non è stato
spostato dalla Teca in cui è conservato. Nosiglia si è avvicinato all'inizio e
alla fine della preghiera. Nel Duomo di Torino era presente un certo numero di
fedeli che hanno partecipato alla preghiera.
Le
immagini sono state trasmesse in diretta sul canale televisivo TV2000 ma anche
sugli schermi dei computer e sui social, tramite la pagina Facebook "Santa
Sindone", sul sito internet ufficiale www.sindone.org e su
YouTube dove l'evento ha avuto inizio alle 16:30.
"Il
giorno del Sabato Santo è centrale, nel cammino della Chiesa. La Sindone,
oltre che specchio del Vangelo, ci offre non solo il corpo martoriato di Gesù
nei segni della sua passione ricordati dai Vangeli ma è anche icona di questo
giorno che prelude alla Pasqua di Risurrezione", ha spiegato l’arcivescovo
Nosiglia.
La
prima parte della celebrazione (dalle ore 17) ha visto spiegare i vari segni
della Passione (dalla corona di spine, alla flagellazione, ai chiodi nelle
mani e nei piedi e alla lancia che penetra nel costato del Signore),
commentati da alcune persone, scelte tra quanti si prodigano per alleviare le
sofferenze del prossimo, o hanno sperimentato la pandemia, o altre forme di
malattie, o ingiustizie o violenze. Sono intervenuti anche esperti della
Sindone appartenenti al Centro Internazionale di Sindonologia di Torino.
La
seconda parte del pomeriggio (dalle ore 17:30) è stata dedicata alla preghiera
presieduta dall’arcivescovo Nosiglia. Quest’anno, a differenza dello scorso
anno, la preghiera è stata impostata secondo una tradizione millenaria che ha
segnato il Sabato Santo come giorno di silenzio, meditazione e preghiera
davanti alla tomba di Cristo.
"Mi
auguro –
ha detto Nosiglia - che tutto ciò aiuti le nostre comunità ma
anche ogni persona di buona volontà ad accogliere nella speranza e per i
credenti nella fede, questo messaggio pasquale di morte e risurrezione per non
arrendersi e scoraggiarci mai di fronte ad ogni tragedia e difficoltà che
dobbiamo affrontare nella vita ma anche a operare perché tanti nostri fratelli
e sorelle bisognosi di sostegno e aiuto trovino in ciascuno di noi il coraggio
di imitare il Signore che non si è lasciato vincere dal male ma lo ha vinto
con il bene e per questo ha sconfitto anche la morte.
Celebriamo questa contemplazione nella nostra Cattedrale: e qualche metro
sopra di noi possiamo vedere, finalmente restaurata, la Cappella inventata da
Guarino Guarini, che fu la prima «casa» della Sindone qui a Torino. In questi
giorni sono stati completati anche i restauri dell'altare del Bertola, al
centro della Cappella: ed è un segno importante, che ci dà coraggio sulle
nostre capacità di riprenderci anche dagli eventi più gravi. Ma essa rimane un
luogo di culto, di preghiera e di riflessione: anche per questo mi auguro che
non mancheranno, presto, occasioni per portare anche lassù la presenza di una
liturgia che ricollega la nostra cultura e il nostro passato al «presente»
della preghiera della Chiesa.
Il messaggio che la celebrazione vuole offrire a tutti è questo: Il Tuo
amore è per sempre". (La Repubblica, 4 aprile 2021)
Con il restauro del grande altare progettato dall'architetto di corte Antonio
Bertola si conclude il recupero della Cappella della Sindone, a 24 anni dal
tragico incendio che la danneggiò gravemente, facendo temere per la sua stessa
conservazione. Dopo la restituzione del bene avvenuta nel 2018, è questo
l'ultimo tassello che ancora mancava per ammirare il capolavoro seicentesco di
Guarino Guarini restituito a nuova vita. Anche se i suoi spazi non saranno
visitabili fino a nuove disposizioni - sono inseriti infatti nel percorso dei
Musei Reali, al momento chiusi per la pandemia - l'altare potrà essere
ammirato dalla cattedrale, inquadrato nel finestrone che si affaccia sulla
navata, mettendo in comunicazione la cappella e la chiesa. Come ha comunicato
durante la presentazione la direttrice Enrica Pagella, questo resterà aperto
dal 31 marzo all'8 aprile, per il periodo pasquale.
L'intervento
di restauro dell'altare in cui fino al 1993 era conservata la Sindone, diretto
dall'architetto dei Musei Reali Marina Feroggio e realizzato dal Consorzio di
San Luca, è costato 240mila euro: i finanziamenti sono arrivati dal MIBACT,
che ha elargito contributi relativi all'Art Bonus 2018, dalla Compagnia di San
Paolo e dalla Fondazione Specchio dei tempi, che vi ha destinato una parte dei
fondi recuperati dopo il rogo del 1997. La Consulta per la valorizzazione dei
beni artistici e culturali sta invece ultimando la produzione di un'app
gratuita che permetterà di compiere un tour immersivo all'interno della
cappella, soffermandosi in particolare sull'altare.
Dopo il recupero, avvenuto sui due fronti, questo mette di nuovo in mostra la
sua preziosa struttura, con le cornici lignee dorate, gli 8 putti della
balaustra e 2 dei 4 angeli laterali (gli altri 2 sono andati distrutti durante
l'incendio). Si sono ripristinati anche i binari in legno che consentivano
l'apertura della grata in cui era custodito il Sacro Lino. (La
Repubblica, 30 marzo 2021)
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