LA
VOCE DEL POPOLO - Mercoledì 28 agosto 2002
Rimossi il telo d'Olanda e
le toppe dell'incendio – La mappa digitale
La Sindone «restaurata»,
presto le nuove immagini
di
Marco BONATTI
Sarà una Sindone «nuova» quella che verrà presentata
nelle prossime settimane dal Custode cardinale Poletto: nei mesi di giugno
e luglio si sono svolti infatti, importanti lavori di «restauro»
del Telo custodito nel Duomo di Torino. Sono state asportate le «toppe»
che, sui lati dell’immagine sindonica, erano state cucite dalle Clarisse
di Chambéry per riparare i danni dell’incendio del 1532; e si è
proceduto ad una revisione completa del sistema di cuciture, affinché
il tessuto possa essere conservato il più possibile «disteso»:
ciò contribuisce infatti a ridurre la possibile formazione di pieghe.
Inoltre è stato rimosso e sostituito il «telo d’Olanda»
che da oltre 450 anni faceva da supporto alla Sindone. Tutti gli interventi
di cucitura sono stati compiuti dalla dott. Mechthild Flury Lemberg, già
direttrice del Museo Abegg di Berna ed esperta di tessuti, con l’assistenza
della dott. Irene Tomedi. La rimozione delle toppe e delle vecchie cuciture
ha consentito anche di asportare il pulviscolo e i vari detriti che si
erano accumulati sul Lenzuolo nel corso dei secoli. Ogni frammento rimosso
è stato catalogato e viene custodito in Arcivescovado.
Un secondo lavoro ha riguardato la scansione elettronica completa delle
due facce della Sindone, effettuata dall'équipe del prof. Paolo
Soardo, dell’Istituto «G. Ferraris» di Torino: ora sarà
possibile disporre della intera «mappatura digitale» del Telo
(nel novembre 2000 una prima scansione era stata limitata al retro della
Sindone e alla parte centrale, poiché le cuciture delle toppe impedivano
il passaggio dello scanner).
Gli interventi rientrano nel programma tracciato già anni fa
dalla Commissione per la conservazione, che aveva fornito ai Custodi (il
card. Saldarini prima, il card. Poletto ora) le indicazioni e i criteri
per realizzare le migliori condizioni possibili di conservazione. Ora tale
«progetto» può dirsi completato: la Sindone dispone
di un proprio spazio all’interno del Duomo, di una teca adatta alla conservazione,
e sul Telo sono stati effettuati tutti gli interventi possibili per garantire
le condizioni ottimali di conservazione.
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